Fraintendere l’introverso con l’asociale.

Quando andavo a scuola ero tranquilla e non disturbavo nessuno, però venivo sempre vessata e ripresa per la mia introversione. Invece ai bulli, ai prepotenti, a quelli che disturbavano gli altri, nessuno diceva niente.

Se sin da piccoli gli esseri umani vivono in una sottocultura in cui le persone che appartengono alle minoranze vengono trattate peggio dei molestatori che vessano il prossimo, non c’è da meravigliarsi se ancora oggi esistono violenze, ingiustizie, pregiudizi e discriminazioni medievali.

Ho spesso notato che sia nella realtà che nella finzione (per esempio nei films), le persone o i personaggi che hanno una personalità disturbata o malata, vengono sempre definiti introversi.

Fra i vari sintomi di alcuni disturbi psicologici o della personalità, c’è anche la tendenza all’isolamento o l’incomunicabilità, ma questo non ha nulla a che vedere con il sano bisogno di isolarsi che l’introverso ha sporadicamente per potersi ricaricare, nè con la difficoltà a comunicare che gli introversi possono avere da giovani (perchè hanno dei tempi di apertura più lunghi), oppure con coloro con cui non hanno affinità. Per cui definire introverse le persone che hanno qualche problema di personalità secondo me, non solo non è esatto, ma contribuisce ad alimentare i pregiudizi sull’introversione.

Delia Martyn – 2017 – Tutti i diritti riservati.

Pubblicato da introversadoc

Sono Delia, mi occupo di teatro e scrittura. Amo la musica, il cinema, il teatro, la psicologia. Sono una persona introversa e sull'argomento ho scritto anche un libro in versione ebook e cartacea.