Una forma di violenza di cui si parla poco: far passare una donna per matta.

Nei secoli scorsi in alcuni contesti, le donne che avevano qualcosa di diverso o non rispecchiavano le aspettative dell’ambiente in cui vivevano, o non si conformavano, o avevano un modo diverso di sentire, di vedere la vita o di ragionare, venivano chiuse in delle strutture, fatte passare per matte e curate per malattie che in realtà non avevano, ma che esistevano solo nelle menti corrotte di chi stava intorno a loro o semplicemente venivano punite perché percepite strane, diverse o ribelli.

Ovviamente erano abusi che si facevano sempre alle donne, raramente un uomo riceveva trattamenti di questo tipo.

Purtroppo ancora oggi, anche se in maniera meno plateale, in alcuni ambienti ci sono residui di queste mentalità e alcune donne o ragazze percepite come più deboli o strane o diverse, subiscono questo tipo di violenza e vessazione.

In genere questi comportamenti sono tipici delle famiglie o dei contesti dove c’è una persona con disturbo narcisistico o antisociale di personalità o un manipolatore affettivo o una persona violenta o con qualche altro tipo di malattia mentale, ovviamente non riconosciuta e non curata.

Sulle donne ci sono sempre stati degli stereotipi, dei luoghi comuni, fin dalla notte dei tempi, come quello di pensare che siano isteriche o menti inferiori o irrazionali.

Questi pregiudizi sono tipici di ambienti sottosviluppati, di culture regredite o che non hanno strumenti per accettare ed elaborare la diversità.

Si tratta di contesti con dinamiche malsane, dove una persona non può autodeterminarsi, dove ci sono rapporti di dipendenza e c’è un manipolatore che controlla la mente degli altri senza che loro ne siano consapevoli.

Situazioni di questo tipo sono state anche rappresentate nel cinema per esempio; è il caso del film “Gaslight” dove una donna veniva appunto sottoposta a manipolazione mentale da parte del marito con l’intenzione di farla impazzire sul serio.

E proprio con questo termine “Gaslight” si indica una delle forme più subdole e diaboliche che si mettono in atto per far dubitare la vittima della sua percezione della realtà.

Per mettere in atto questi atteggiamenti, le vittime devono avere o devono essere percepite dai manipolatori con determinate caratteristiche di personalità: eccessiva sensibilità, eccessiva empatia, suggestionabilità, scarsa autonomia di giudizio, scarsa consapevolezza di sé, dipendenza mentale dagli altri, poca fiducia in se stesse.

Questi tipi di abuso possono avvenire nei rapporti di coppia così come nelle famiglie di origine.

In alcune famiglie infatti, si pensa solo a soddisfare i bisogni pratici delle persone, ma non quelli emotivi, si trattano le persone come se non avessero un’anima, come se fossero oggetti, trascurandole emotivamente.

Chi ha un’emotivita’ intensa, in questi ambienti, sviluppa disagio e malessere e le cosiddette malattie dell’affettivita’.

L’ambiente non avendo strumenti per capire il disagio di quella persona, la percepisce come “sbagliata” come se ci fosse in lei qualcosa che non va.

In contesti autoritari e oppressivi, se la persona che ha maggiore potere ha disturbi di personalità o atteggiamenti antisociali, se tende a manipolare, a voler apparire perfetta ed a non assumersi le proprie responsabilità, tenderà a scaricare e proiettare colpe, responsabilità e difetti sul capro espiatorio, che in genere è la persona più fragile, con meno potere e senza nessuno strumento di difesa.

Queste donne in genere sono vulnerabili ma forti allo stesso tempo, perché sono intelligenti, oneste e non disposte a tollerare le ipocrisie e le facciate della loro famiglia.

A queste donne viene rovinata la vita e la salute ed anche la reputazione. Vengono sottoposte ad abusi di ogni tipo, viene offesa anche la loro dignità.

Il malessere che viene procurato a queste donne si usa contro di loro e si identifica lo stato d’animo con la loro personalità, come se fossero malate di natura, sfruttando anche la loro sensibilità e fragilità emotiva.

Questo permette a chi ha il potere di deresponsabilizzarsi ed assolversi, ancora una volta a spese del capro espiatorio, che se non subisse ciò che le viene fatto non avrebbe nessun problema.

La persona malsana che innesca per prima questi meccanismi, porta dalla sua parte tutto il contesto familiare, che prende per oro colato tutto ciò che dice il manipolatore o gli regge il gioco, lasciandosi convincere che è la cosa migliore da fare.

Queste sono forme di abuso gravissimo, che rovinano la vittima in modo irreparabile, creando traumi che non basta una vita per risolvere.

Chi mette in atto queste cose non capisce la gravità di ciò che fa e rimane impunito passando spesso anche per vittima.

Le vere vittime non hanno strumenti per proteggersi e farsi dare credibilità ed è inconcepibile che al giorno d’oggi succedano cose che sembrano ormai appartenere ai secoli scorsi.

L’abuso psicologico ed emotivo, di qualsiasi tipo e in qualunque contesto deve essere regolato da leggi più severe e moderne, perché nessuno deve giocare con la mente ed i sentimenti di persone innocenti, perché nessuno è padrone di nessuno e manipolare la mente di una persona fino a creare realmente delle malattie, equivale ad uccidere una persona nell’animo, ad uccidere la sua identità ed a rubarle la vita ed un orrore di questo tipo non può e non deve rimanere impunito.

Delia Martyn – 2019 – Tutti i diritti riservati.

 

 

 

Pubblicato da introversadoc

Sono Delia, mi occupo di teatro e scrittura. Amo la musica, il cinema, il teatro, la psicologia. Sono una persona introversa e sull'argomento ho scritto anche un libro in versione ebook e cartacea.

20 Risposte a “Una forma di violenza di cui si parla poco: far passare una donna per matta.”

  1. So bene cosa parla credetemi e orribile soffrire una cosa del genere! Non vedi la luce… E buio totale.. E brutto.. Vivere cosi! ❤️

    1. È vero, è una delle forme di abuso psicologico più gravi che una persona possa subire.

  2. Ciao, sono Sabrina, mi occupo di Arteterapia , lavoro con persone colpite da disturbi di personalità e altre forme di disagio , condivido pienamente il tuo pensiero ma ritengo che per realizzare un sistema sociale nel quale la diversità sia considerata un valore, le fragilità accolte, i bisogni ascoltati, sia necessario superare la “legge” . Occorre una comprensione dei fenomeni molto più profonda, si parla di intelligenza spirituale.
    grazie per l’articolo .

    1. Si è vero, bisogna istruire le persone,far cambiare loro mentalità, per far sì che ci sia più comprensione riguardo certi fenomeni. Grazie anche a te.

  3. Vivo in questo periodo una situazione come sopra descritta. E’ un serissimo problema, non ci sono leggi che tutelano questa forma di aggressione psicologica, ancor più se le parti sono maggiorenni e quindi se ne deduce che siano consenzienti. La manipolazione è gravissima, lede la dignità delle persone, le annulla. Il profittatore ne esce indenne mentre la vittima è in pericolo. Chissà quante persone non riescono a riconoscere l’effetto della manipolazione, il solo pensiero mi fa paura.

  4. Grazie per questo articolo, ciò che non si è capaci a dire è scrivere, é sapientemente e in modo esaustivo spiegato e trattato in questo scritto. Complimenti, colgo l’occasione per sollecitare le persone esperte della tematica trattata a far sì venga divulgata il più possibile. Qualunche problema se riconosciuto ha speranza di risoluzione.

  5. Posso confermare tutto quello che hai scritto.L’ho vissuto sulla MIA PELLE E ANCORA CONTINUA DAL 2007!!
    Mi sono liberata fisicamente del” narcisista depresso distruttivo” ma è riuscito nel suo scopo : mi ha distrutta , devastata nella mente e nel corpo: io pazza, drogata , alcolista, fragile, depressa …ho perso mia figlia. Sono 9 anni che di lei so poco o niente. Manipolata dal padre (pediatra!!) con la collusione di “consultori cattolici”, pedagogisti che si qualificano psicologi e giudici che ignorano perizie, accurate e approfondite, dichiarando cessata la materia del contendere dopo due anni e mezzo dal deposito della perizia .
    Non credo più a nulla. Posso solo dire : il mio seviziatore mi ha detto , andandosene:” saprò come ucciderti : ti toglierò i figli “; l’ha fatto. E io ora, mi ritrovo genitore di un figlio orfano di genitore vivente.
    Ditemi voi se questa non è violenza.

    1. Queste storie fanno rabbrividire. Come è possibile che succedano ancora oggi? A volte chi dovrebbe proteggere le vittime sta dalla parte dei carnefici. È come se la società regredisse da questo punto di vista.

  6. Grazie Delia, thanks for all those who have no voice. It is hard to get out, really and when you manage not to do other what you suffered yourself, well it’s like having conquered mount everest, which had been already conquered but it wasn’t you. You managed, alive and kicking!

  7. Grazie x questo articolo. Io penso che purtroppo c’è ancora tanto di questo. In questo mondo in realtà manca ancora una maturità emotiva e una reale comprensione di cosa sia il rispetto reciproco. Tutto parte dall’ educazione fin da piccoli. C’è tantissimo lavoro prima che si arrivi a una persecuzione penale di questi atteggiamenti. E molto difficile. Tante persone anche grazie a percorsi difficili stanno maturando veramente e capendo questo, speriamo in futuro…

  8. Sono le donne che lo permettono, per la loro ingenuita’. Il termine Gaslight viene da un film che tutti abbiamo visto (in italiano intitolato Angoscia), in cui ci sta uno stronzo che cerca di far passare per matta la moglie, per i suoi interessi economici (gioielli da rubare). La donna e’ fragile, io non ci sarei cascata cosi’ facilmente. Quando qualcuno cerca di fare questo trucco, basta dirgli: “Certo, come no! Tu invece……(e dite tutte le cose strampalate che fa ! Tutti ne fanno) . Ed aggiungete: “Quello invece e’ un comportamento da persone normali, giusto !?” . A questo punto pero’ bisogna tenergli testa ,maschio o femmina che sia l’attaccante , perche’ questo tipo di gente e’ non solo infame, ma pretende sempre di avere ragione su tutti , quindi reagira’ con forza, presunzione e senza sensi di colpa, allo stesso stile di accuse a cui voi invece ,severe con voi stesse, soccombete . Imparate !!

    1. È vero ma a volte non è facile tenere testa a questa gente, perché loro sono abituati a fare del male, per loro è normale ed hanno molta più furbizia e spavalderia delle loro vittime, che in genere sono persone fragili e vulnerabili.

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