I miti della mia infanzia.

Ogni persona ha dei miti che la accompagnano più o meno tutta la vita, sin dall’infanzia o l’adolescenza.

Possono essere artisti della musica, del cinema, della tv, o protagonisti dei cartoni, oppure personaggi più impegnati come scrittori, intellettuali, poeti.

Sicuramente questi personaggi ci allietano la vita, ce la rendono migliore, possono essere modelli di ispirazione e possiamo essere influenzati da loro.

In questo articolo voglio parlare dei personaggi che ho amato sin da ragazzina, quelli meno “impegnativi”, cioè i protagonisti dei cartoni che seguivo, della musica, del cinema e della tv.

Il fatto che siano meno “impegnativi” non li rende ovviamente meno importanti, sono dei grandi nel loro genere.

Il primo cartone che ho seguito da piccola è stato Heidi.

Credo che Heidi oltre ad essere uno dei più grandi cartoni della storia, sia stato ricco di principi morali ed educativo.

In Heidi infatti ci sono tutti i principi morali: il rispetto per la natura, per gli animali, per le persone anziane, per le persone diversamente abili. E inoltre Heidi è una bambina che ha il coraggio di ribellarsi all’educazione repressiva.

Il cartone mette anche in evidenza i pregiudizi che la gente del paese aveva nei confronti del nonno.

Lo dipingevano come scontroso e solitario mentre era solo diverso da quella gente, perché più intelligente e perspicace.

Il suo atteggiamento verso Heidi fa capire che era un uomo sensibile e autorevole che amava molto i bambini.

Heidi è stato anche il primo 45 giri che mi hanno comprato.

Un altro cartone che ho guardato per intero e che hanno amato tutte le bambine della mia generazione è stato Candy Candy.

Credo che Candy si possa definire il miglior cartone degli anni ottanta.

Anche in Candy credo ci siano molti ideali. Nonostante tutte le difficoltà infatti lei non si arrende, va avanti per la sua strada e difende i suoi ideali. Insegue l’obiettivo di diventare infermiera e ci riesce.

Anche Candy è vittima sin da piccola di pregiudizi e angherie da parte della famiglia che l’ha adottata, per il semplice fatto di essere un’orfana e di non essere ricca.

Ma lei rimane fedele ai suoi principi, ai suoi ideali, rimane leale come è sempre stata.

E come non parlare di Terence, il ragazzo di cui si innamora, che era avanti per l’epoca.

Sembra un ragazzo dai modi spavaldi ma è anche lui leale, odia le ingiustizie, è anticonformista e manda al diavolo chi non gli sta bene.

Anche Terence persegue i suoi obiettivi, anche lui non sopporta quelli che giudicano gli altri dalla propria origine, ama Candy in modo profondo e insegue il sogno di diventare attore.

Ci sono molte cose tristi nel cartone di Candy, ma anche molte cose che sono sempre esistite e continuano ad esistere.

C’è un altro mito che per me è stato un antidepressivo, è un mito del cinema ed è Carlo Verdone.

Conosco molti suoi film a memoria, li seguivo sin dall’adolescenza e me l’hanno sicuramente allietata.

Credo che i film ed i personaggi di Verdone siano il miglior ansiolitico ed il miglior antidepressivo naturale, privi di effetti collaterali.

Molti dei suoi personaggi infatti siamo abituati a vederli nella vita reale.

Pochi sono riusciti a farmi sorridere nella vita così come ha fatto lui.

Spesso ha infatti messo in risalto tic, difetti, fragilità, insicurezze e nevrosi in cui tutti possiamo riconoscerci.

Una delle cose che ho più apprezzato di Verdone è stata quella di trasformare in qualcosa di comico personaggi e difetti che nella vita reale risultano sicuramente odiosi.

Ovviamente fra i miti della mia adolescenza non posso fare a meno di parlare di Madonna.

Anche lei ha allietato la mia vita e l’ha resa meno noiosa.

Ho passato l’adolescenza ad ascoltare le sue canzoni.

Ho sempre vissuto in un ambiente chiuso e bigotto e Madonna per me rappresentava la libertà, l’emancipazione, la gioia di vivere.

Ho sempre ammirato il suo essere una donna forte e la sua ribellione verso le vecchie regole ed i finti moralismi.

Ai tempi di scuola guardavo le mie compagne che cercavano di ballare come lei, si muovevano in modo goffo tentando di imitarla.

Io ero troppo timida per ballare insieme a loro, ma quando ero in camera mia imitavo le sue mosse in ogni dettaglio ed ero anche piuttosto brava.

Fra i grandi artisti della tv che ho sempre seguito sin da bambina ci sono Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.

Ho sempre adorato la loro sit-com “Casa Vianello”.

I loro sketch sulla loro vita quotidiana davano un senso di familiarità e di benessere, era come se fossero due persone di casa.

Riguardo sempre i loro episodi e le loro trasmissioni quando ho voglia di distrarmi e rigenerare il cervello. Ognuno di noi avrebbe voluto due parenti o due amici come loro che mettevano allegria e rasserenavano l’animo.

Era uno spasso sentire i loro battibecchi nella loro vita quotidiana che per quanto fosse recitata credo non si allontanasse dalla loro vita reale, in quanto davano un senso di autenticità.

Tutti questi artisti che mi hanno accompagnato nella vita rappresentano in qualche modo una parte della mia personalità e ciò che cerco negli altri.

Un misto di bontà, sincerità, intelligenza, autenticità e la capacità rara di essere fuori dal coro.

Delia Martyn – 2017 – Tutti i diritti riservati.

 

Pubblicato da introversadoc

Sono Delia, mi occupo di teatro e scrittura. Amo la musica, il cinema, il teatro, la psicologia. Sono una persona introversa e sull'argomento ho scritto anche un libro in versione ebook e cartacea.